Anno: 1994
Colore: A colori
Durata: 105
Titolo originale: The puppet masters
Formato: Wide screen
Produzione: Ralph winter
Distribuzione: Buena vista international italia/walt disney
Origine: Stati uniti
Tratto da: Basato sul romanzo di robert a. heinlein
"Convenzionale nella struttura narrativa e sempre ricondotto entro i confini del verosimile, il film di Orme si affida alla suspense e ai ritmi sostenuti dell'azione. E, forse, il tema avrebbe meritato uno sguardo più visionario, più in linea con la mostruosità delle "creature" degli Anni '90" (Il Resto del Carlino, Alfredo Boccioletti, 29/8/95)
"Più che un film, Il terrore dalla sesta luna di Stuart Orme (dall'omonimo romanzo di Robert Heinlein, Mondadori) è un catalogo di "citazioni". A suo modo, un regista deve essere bravo per ridurre così una storia del 1951, precedente quindi tutti i pilastri della fantascienza evocati gratuitamente solo per piazzare qua e là, effetti speciali visti e rivisti." (Il Giornale, Maurizio Cabona, 28/8/95)
"L'invasione degli ultracorpi. Viscidi, schifosi e intelligentissimi (la loro massa corporea è per il 60 per cento materia cerebrale), nascono in baccelloni alieni e hanno la pessima abitudine di ficcare i loro tentacoli nei cervelli altrui, prendendone il controllo assoluto. Tanto da mettere a rischio per un attimo perfino la preziosa testa del Presidente degli Stati Uniti. Dopo ben tre versioni dell'Invasione degli ultracorpi' e altrettante di 'Alien' (alle cui creature-baby i parassiti alieni del 'Terrore della 6a luna' sono vagamente ispirati) tira aria di già visto. Ma se plagio c'è, è solo esteriore. L'anonimo esordio sul grande schermo di Stuart Orme, già regista tv, è tratto infatti da 'The Puppet Masters', un vecchio romanzo di fantascienza (uscì nel '51) firmato Robert Heinlein." (Stefano Martina, 'Il Messaggero', 22 Settembre 1995)
"Ma 'Il terrore dalla sesta luna' va oltre: all'incubo degli invasori, che si appiccicano sulla schiena degli umani e interagiscono nel loro cervello per mezzo di tentacoli-sonda, fa seguito la fase altrettanto inquietante della disintossicazione di coloro che sono riusciti a liberarsi dai parassiti venuti da un altro mondo. Negli ex burattinai, pervasi da brividi di solitudine, si manifesta insomma una crisi d'astinenza che sa tanto di postcomunismo. Teatro dell'incontro ravvicinato del terzo tipo (com'è delusa la biologa della Nasa nel constatare quanto Spielberg sia stato ottimista) è la cittadina di Ambrose, nello statop dell'Iowa. (...) Comvenzionale nella struttura narrativa e sempre ricondotto entro i confini del verosimile, il film di Orne si affida alla suspense e ai ritmi sostenuti dell'azione. E, forse, il tema avrebbe meritato uno sguardo più visionario, più in linea con la mostruosità delle creature degli Anni '90." (Alfredo Boccioletti, 'Il Resto del Carlino', 29 Agosto 1995)
"Fiction elegante, quella de 'Il terrore dalla sesta luna', in cui Stuart Orme riepiloga formule spettacolari collaudate (fino ad una scherma aerea a bordo del rituale elicottero). Il film, tuttavia, perde una notevole occasione, ossia il confronto tra l'intelligenza terrena e le sepolte energie che un cervello artificiale (un computer) può scatenare con effetti catastrofici. Il racconto è dominato con la consueta bravura da Donald Sutherland, affiancato dal promettente Eric Tahl e da Julie Warner, apprezzabile perché priva di confettoso divismo. Fra le comparse ed i comprimari, un presidente Usa che, prudentemente, non somiglia a Clinton." (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia', 3 Settembre 1995)