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Schegge Di Paura
A Chicago, l'Arcivescovo Rushman viene ucciso nel suo alloggio. Questi era molto amico di John Shaughnessy, capo della Procura distrettuale, il quale presiede una Fondazione benefica del prelato in una Diocesi che è ricca di terreni nelle mire di John e di altri affaristi, interessati all'acquisto di essi per un nuovo quartiere. La polizia dà subito la caccia a Aaron Stampler, giovanissirno parrocchiano, tipo sprovveduto, timido e balbuziente. Shaughnessy, già partito con l'idea della pena di morte, affida il caso alla sua assistente Janet Venable, ex amante dell'avvocato Martin Vail, il quale ha già ottenuto la difesa di Aaron. Tipo brillante e spregiudicato, Vail ama la pubblicità , ambisce il successo, non gli interessa più di tanto che il presunto assassino sia uno squattrinato e punta solo e sempre sulla vittoria indipendentemente dalla colpevolezza dei suoi clienti. Vail ha scoperto nelle stanze del Vescovo un videonastro contenente il sordido incontro fra Aaron, la sua ragazza ed un amico della corale, tutti e tre impegnati in giochi sessuali sotto gli occhi compiaciuti dell'Arcivescovo. Ma Vail è anche convinto che Aaron abbia qualche problema mentale, come dei vuoti psicologici, durante i quali appare sia atono e piagnone, sia reattivo nel suo comportamento dal linguaggio violento e sguaiato. Al processo Aaron ottiene soltanto un periodo da passare in osservazione della propria personalità . Sotto il profilo procedurale e giudiziario, questo risultato sarà per Vail una vittoria nella battaglia sferratagli dal Procuratore-capo e dalla bella assistente in pieno accordo. Ma il sensazionale sta nel comportamento di Aaron, il candido e lacrimoso chierichetto, colui che per il difensore era un "assassino impossibile". Infatti, mentre Vail sta per lasciare la sua cella, Aaron svela al legale (il quale ha allontanato da lui lo spettro della pena capitale) di essere proprio lui l'assassino dell'Arcivescovo.