Anno: 2001
Colore: A colori
Durata: 92
Titolo originale: Alla rivoluzione sulla due cavalli
Formato: Wide screen
Produzione: Rossana seregni e monica venturini per sintra, rai cinema, panter film
Distribuzione: Lantia
Origine: Italia
Tratto da: Romanzo di marco ferrari
"La storia si dipana lungo un classico itinerario on-the-road, inteso come percorso di crescita dei protagonisti (...) Risolto in chiave di commedia, compiaciuto dell'aspetto rétro (auto, musica, abbigliamento d'epoca), il film di Sciarra è 'carino', ma nel senso che si rimproverava al nostro cinema qualche stagione fa e che speravamo, francamente superato". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 12 agosto 2001).
"Su un fondo musicale che assembla Eric Clapton e l'Internazionale, Sciarra evidenzia il miscuglio di fermenti utopistici, senso ludico e irresponsabilità caratteristici di una generazione che non voleva crescere. Ed è significativo che i protagonisti giungano a Lisbona a cose fatte, in tempo per unirsi a un corteo che si rivela composto non già di rivoluzionari, bensì di tifosi del Benfica". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 12 ottobre 2001)
"Incrociati questi tre miti (la Rivoluzione dei garofani, la 2 Cv, l'amicizia e, in subordine, l'amore) e otterrete 'Alla rivoluzione sulla due Cavalli', la commedia esistenziale di Maurizio Sciarra che ha vinto fra le polemiche a Locarno. Perché le polemiche? Troppo leggero l'on the road alla Salvatores, con l'italiano, la francese e il portoghese, legati a doppio filo agli affetti, che partono per Lisbona sulla 2 Cv? Troppo svagato il tono, troppo irrealistici i dettagli, ovvia la colonna sonora d'epoca, indulgente lo sguardo sull'epoca e sui personaggi? Ebbene sì. Ma il finale ironico-calcistico è un bel momento. E Patty Bravo che canta 'La Bambola' in spagnolo è una curiosa madeleine". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 12 ottobre 2001)
"'Alla rivoluzione sulla Due cavalli' di Maurizio Sciarra (..) vincitore del Pardo d'Oro a Locarno, è un film più comportamentale che politico, più autoindulgente che rigoroso, carino, interpretato anche dal figlio di Giancarlo Giannini, Adriano". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 12 ottobre 2001)