Anno: 2003
Colore: A colori
Durata: 114
Titolo originale: Paycheck
Formato: Wide screen
Produzione: Paramount pictures, dreamworks, davis entertainment, lion rock productions, solomon/hackett productions
Distribuzione: Uip (2004)
Origine: Stati uniti
Tratto da: Da un racconto di philip k. dick
"Il soggetto risale a un racconto scritto negli anni Cinquanta da Philip K. Dick, di cui Hollywood sembra intenzionata a portare sullo schermo l'opera omnia. Senza addentrarsi troppo nelle questioni sull'identità del protagonista, o della sottile linea di confine tra reale e virtuale, la sceneggiatura di Dean Georgaris si concentra sulla dinamica dell'intrigo, moltiplicando gli inseguimenti e calcando il pedale della suspense. Così, più che ai personaggi di Dick, il protagonista somiglia agli eroi per forza di sir Alfred Hitchcock, quelli che finivano nella peste e nemmeno sapevano perché. La referenza è largamente confermata dalle scelte registiche di John Woo, che citano largamente la filmografia hitchcockiana, a cominciare da 'Intrigo Internazionale'. Ben Affleck si conferma il peggior eroe di film d'azione dell'ultima leva hollywoodiana. Buon cast di supporto, largamente sottoutilizzato." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 febbraio 2004)
"Purtroppo il regista John Woo non può cancellarsi la memoria come il protagonista del suo ultimo film 'Paycheck'. Il cinquantottenne maestro del cinema d'azione di Hong Kong ricorda fin troppo bene la regola che governa Hollywood, dove lavora dal lontano 1993: vali quanto il tuo ultimo film. Nel caso di Woo quasi zero visto il disastroso flop di 'Windtalkers'. (...) 'Paycheck' delude molto. La regia di Woo è stanca, la trama ricorda altro Dick più interessante ('Minority Report', 'Atto di forza') e Ben Affleck è il solito concentrato di atletica ottusità. Lo sceneggiatore Georgaris umanizza lo stile glaciale dello scrittore aggiungendo una storiella d'amore con la deludente Uma Thurman. Ma la sorpresa è quando il film attacca la guerra preventiva di Bush attraverso un monologo di Jennings contro la strategia della Allcom, rea di voler scatenare conflitti sfruttando la possibilità di prevedere il futuro. Assente in Dick, l'invettiva è farina del sacco di Georgaris. Unica curiosità di un film che si cancellerà dalla nostra memoria molto velocemente." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 13 febbraio 2004)
"Il breve racconto ispiratore del '53 di Philip K. Dick (Fanucci), molto amato da Hollywood dopo 'Blade Runner', è stato alterato e il regista John Woo, ormai trapiantato da Hong Kong nelle 'Mission impossible', in origine solo produttore, gioca alla citazione più che scatenarsi nelle sue coreografiche scene d'action. In realtà l'autore baratta la fanta-filosofia del libro, dove il nemico è ben visibile e allarmante, con la suspense del thriller in cui dobbiamo parteggiare per l'innocente, ma il ragazzo con la pistola Affleck ha una modesta riserva di simpatia anche se gioca a fare Cary Grant. Hitchcock si nasce e non si diventa. Alte questioni poste: il reale e il virtuale, il destino futuro da decifrare, la vita senza memoria, una specialità nostrana, la preveggenza di Edipo e Sofocle. Basterà poi la colomba bianca per dire pace?" (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 14 febbraio 2004)