Anno: 2005
Colore: A colori
Durata: 128
Titolo originale: The interpreter
Formato: Wide screen
Produzione: Tim bevan, kevin misher e debra hayward per working title films, misher films, studio canal, interpreter productions llc
Distribuzione: Eagle pictures (2005)
Origine: Stati uniti
"Con 'The Interpreter', Sydney Pollack torna al thriller politico, 30 anni dopo 'I tre giorni del Condor' e lo ambienta nel Palazzo di Vetro, dove nessuna macchina da presa era mai riuscita a entrare (neanche quella di Hitchcock, che voleva girare all'Onu 'Intrigo Internazionale'). Pur partendo dal thriller, però, il film diventa presto anche una sensibile analisi della sofferenza di due esseri umani totalmente diversi fra loro, che solo se riescono a comunicare (e a fidarsi) riusciranno a cavarsela. La scena è dominata con sicurezza da Nicole Kidman e Sean Penn. Non a caso Pollack è uno dei pochi che riesce a unire successo al box-office, impegno ed eleganza." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 27 ottobre 2005)
"Non sempre il carisma dei divi riesce a garantire il buon esito di un film. Sulla carta 'The Interpreter' sembrava una ghiotta occasione per Nicole Kidman e Sean Penn, impegnati in una trama nera sullo sfondo del Palazzo di vetro. Anche la firma di un regista sofisticato come Sydney Pollack prometteva, nel ricordo 'I tre giorni del Condor', emozioni in quantità. Ma si può star certi che Hitchcock, modello sempre imitato e mai uguagliato, di fronte a questo copione recante la firma di ben tre sceneggiatori avrebbe detto: 'Fermiamo tutto e lavoriamoci ancora un anno'. (...) Nell'insieme però il film non si salva, anzi si gioca male perfino i suoi assi, Kidman e Penn, poco convincenti nell'abbozzare una svogliata e inconsistente storia d'amore. " (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 28 ottobre 2005)
"Ottimo thriller in non superato stile Hitchcock: qui la donna che sapeva troppo è un' interprete di New York che confida all'Fbi l'assassinio pubblico di un dittatore africano. (?) Peggio del sudoku risolvere tutto nei 140' quasi sempre tesi del groviglio fanta-psico-politico. Si spera in Pollack (che si vede un attimo) per il condono del lato sentimentale fra l'orfana e il vedovo: rivincita nel finale. Cast di all star liberal: sempre più bella, brava la Kidman al flauto (solo lei va in motorino a N.Y!), gran "actor's studiata" di Sean Penn sull'orlo della crisi nervosa, perfetta la Keener. La suspense politica funziona, il doppio gioco morale anche: Pollack pensa al cinema in grande e dove non arriva l'attualità la macchina spettacolare è super. Vedetelo: mistero sia stato snobbato in patria." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 29 ottobre 2005)