Anno: 2004
Colore: A colori
Durata: 99
Titolo originale: Wolf creek
Formato: 35 mm (1:1.85) - video
Produzione: True crime channel
Distribuzione: T:me code (2005)
Origine: Australia
Vietato ai minori di: 14
"Vuoi vedere che ora anche l'Australia, dopo Giappone, Cina e Corea, cerca di insidiare l'horror made in Usa? A giudicare da 'Wolf Creek' la produzione australiana non sembra in grado di arricchire il genere, forse anche perché sono più congeniali alla tradizione culturale e ai seducenti grandi spazi di questo paese le atmosfere fantastiche alla 'Picnic a Hanging Rock'. Per raccontare la sua storia thriller/horror, infatti, il giovane Greg McLean si ispira a due serial killer che in passato hanno realmente terrorizzato l'Australia. (...) Il Wolf Creek del titolo è un vero cratere provocato da un meteorite milioni d'anni fa ed è il luogo dove i tre gitanti restano isolati in balia di un massacratore dalla Faccia-di-cuoio. Con un plot collaudato e tipologie viste tante volte, il regista dispensa la giusta dose di tensione, di ritmo e di effetti-shock senza risparmiare sulla macelleria. (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 19 novembre 2005)
"La cosa migliore e originale è il deserto australiano ripreso con una certa sincera angoscia dal debuttante Greg Mc Lean che lo conosce bene: il trucco è che in quei paesaggi si muove almeno un mostro di campagna e che nessun senso del fantastico può eguagliare la perfidia nascosta in noi. La cosa peggiore? La storia così tremendamente banale di due amiche e un ragazzo impacciato che partono con il loro fuoristrada alla ricerca di un cratere ma scompaiono (ma in Australia svaniscono 30.000 persone l' anno, figurarsi), vittime di un serial killer contadino che spunta nella notte e offre tre soluzioni diverse ai malcapitati. Tutto come da copione e non si capisce perché alcuni spettatori si siano messi tanta paura per una maldestra imitazione del ben più inquietante 'Picnic a Hanging Rock'. Attori giovani e pronti a tutto, ma la squadra delle emozioni, dopo l' incipit, gioca di riserva." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 novembre 2005)